Ricerca: Statistica sull’utilizzo di Internet in Italia

Il “JOURNAL OF SOCIAL AND CLINICAL PSYCHOLOGY” ha fatto uno studio sull’uso scorretto e l’abuso dei social network e internet; è stato rilevato che queste piattaforme provocano disturbi di ansia, depressione e disconnessione (ovvero la rottura dei rapporti con i propri cari, amici e colleghi); in America una persona su tre soffre di questi disturbi mentali, tra le persone maggiormente coinvolte vi è una grande maggioranza di giovani. Per le persone che hanno questo tipo di problema superarlo è molto complesso, ma oggi è impossibile vivere senza Internet, quindi bisogna saper utilizzare questo tipo di piattaforme.

Melissa G. Hunt ha fatto una ricerca su 143 giovani universitari, formando due gruppi:

Nel primo gruppo: utilizza i social i social 30 minuti al giorno;

Nel secondo gruppo: non si da limiti di utilizzo

I risultati dell’esperimento hanno riscontrato che il primo gruppo rileva percentuali minime di ansia e assenza di depressione, mentre il secondo gruppo riscontra livelli molto elevati.

Articolo: Giovani e Internet

Bambini già da giovanissimi utilizzano abitualmente internet, i social network, le communities e i blog per chattare e giocare. Ai nostri giorni è impossibile vivere senza internet infatti è molto più probabile che le conversazioni avvengono virtualmente che direttamente con la persona, di conseguenza anche i litigi e le aggressioni; tra li violenze che vengono fatte maggiormente vi è cyber bullismo o violenze psicologica. È stata fatta un’indagine di Eurispes e Telefono Azzurro in occasione del Safer Days (giornata sulla sicurezza), il sondaggio riguarda l’uso dei giochi casalinghi e le sfide a portata di mouse dei ragazzini; da questa ricerca si può evidenziare che i bambini si creano un mondo a parte distaccandosi dalle figure di riferimento.

Tra i 7 ai 11 anni:

33% comunica tramite chat con i propri amici

24% partecipa a giochi di ruolo sul web

56% videogiochi

49% scarica musica, video e film

22% legge blog

45% cerca materiale per lo studio

78% guarda abitualmente video su Youtube

Dai 12 ai 19 anni:

13,2 % ha diffuso false notizie sui coetanei

11% stato minacciato infastidito

Le persone minacciate o infastidite sono il 7,7% e dichiarano che:

45% non ha risposto;

13% ha evitato la chat;

39 ha invitato a non disturbare;

3% ha chiesto aiuto ad un adulto

Le minacce possono derivare da vari motivi è stato riscontrato che il 5% ha diffuso foto e video molto spesso sono gli ex fidanzati di alcune ragazzine a diffonderli, 11% ha utilizzato foto e video per escludere una persona dal gruppo

STATISTICA SULL’UTILIZZO DEI SOCIAL IL ITALIA

LE CHALLENGE

Le Challenge nascono sui social network come sfide, dove si postano video o immagini in cui si nominano o taggano amici e conoscenti invitandoli a partecipare e a replicare quanto mostrato. Negli ultimi anni sono nati moltissime tipologie di challenge che riguardano una vasta gamma di tematiche cibo, divertimento, bellezza e così via; ma molto spesso diventano pericolose per la vita delle persone specie quelle più fragili e che sono incapaci di difendersi

BLUE WHALE

La Blue Whale nasce nell’Europa dell’Est consiste in un’ossessione di sostenere varie sfide che portano al suicidio, il curatore è un tutor che comunicano regole e sfide ai partecipanti e costituiscono Gruppi delle morte. La sfida dura 50 giorni, sostanzialmente non c’è una soglia di superamento della prova, ma lo scopo è quello di abbassare l’autostima delle persone che scelgono di partecipare fino a portarla al suicidio.

La polizia postale è intervenuta per dare dei consigli:

Al genitore

Aumentare il dialogo con i propri figlio; ovvero sapere se conoscono la sfida, parlarne e spiegargli che è pericoloso per la loro vita.

Monitorare i figli se si ha il sospetto che stanno sostenendo la sfida, deducendolo magari dalle varie ferite che si sono procurati o da altri comportamenti sospetti.

Avvisare le forze dell’ordine se siamo a conoscenza di un curatore o di un partecipante non si deve esitare a esporre denuncia.

Al ragazzo:

Una persona non è obbligata a partecipare ad un gioco, bisognerebbe che parli con qualcuno che lo possa aiutare;

Cercare di aiutare se si è a conoscenza di una persona che sta partecipando a queste prove;

Se si è a conoscenza di un curatore oppure abbiamo una traccia segnalarlo alle forze dell’ordine.

La pericolosità di queste sfide è che possono portare a problemi legati al comportamento che possono portare a disturbi psicologici (problemi di autostima, abuso di alcol, sviluppo di disturbi alimentari).

Perché i ragazzi non rifiutano di fare questa sfida?

I ragazzi non rifiutano queste sfide per non sentirsi rifiutati, per non sentirsi vigliacchi nei confronti dei propri compagni, per sperimentare cose accattivanti per sentire l’adrenalina e staccare dalle giornate spesso passate a specchiarsi negli smartphone

Per cercare di limitare questi problemi è necessario impegnarsi in progetti, potenziare i rischi che provoca la rete ed inoltre puntare un potenziamento della responsabilità che hanno i genitori sui fi

gli. Inoltre oggi un ulteriore misura è quella rinforzare le risorse personali dei ragazzi e provando a rispondere ai bisogni personali, quali l’amore, l’accettazione e la vicinanza.

Alcuni dei messaggi che vengono mandati per iniziare il gioco:

E’ incredibile come questi ragazzi acconsentono senza pensarci nemmeno un secondo di più e danno fiducia così facilmente a persone sconosciute.

Nonostante le varie minacce scelgono di accettare le loro performance ma anche la loro autonomia.

Guarda il video del servizio delle Iene riguardo riguardante il tema: https://www.youtube.com/watch?v=bQUOYmOhtw0

 

ICE BUCKET CHALLENGE

Ice Bucket Challenge è una campagna lanciata dal ASL Association per sostenere la ricerca  della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La sfida prevede che una persona filmi e l’altra si getti addosso un secchio di acqua gelata e dica la parola “Ice Bucket Challenge”, infine la persona deve donare e nominare altre tre amici o conoscenti che hanno 24 ore di tempo per rispondere alla sfida.

PERICOLI CHE PROVOCANO I SOCIAL

Su Instagram sono molto noti degli #hashtag riguarda una sfida che è molto nota fra le ragazze adolescenti, l’adolescenza è per le giovani ragazze un periodo caratterizzato da vari problemi legati all’accettazione del proprio corpo. La sfida consista nel arrivare a livelli di magrezza drastici, infatti vengono postate foto che rappresentano ragazze con gambe esili e ossa sporgenti, le quali entrano in competizione tra di loro e arrivano a pesare numeri terribilmente bassi. Instagram nel 2012 ha denunciato e censurato le foto, ma la situazione è molto delicata anche perché sono 3 milioni le persone che soffrono di disturbi alimentari in Italia. Per prevenire questo pericolo è stata creata una guida che fornisce maggiori informazioni e consigli:

Bisogna far sì che i ragazzi imparino a utilizzare in modo corretto questi strumenti, che sappiamo che costituiscono per loro un pericolo se vengono utilizzati in modo scorretto e fare in modo che per colmare la loro solitudine si sfoghino su queste piattaforme

La causa che provoca questi tipi di disturbi non sono soltanto i social ma anche altri mezzi di comunicazione e informazione, inoltre anche i personaggi più noti che postando foto modificate con corpi perfetti lasciano influenzare queste ragazze fragili e con problemi interiori.

È impossibile che il problema venga risposto del tutto perché fra le persone affetto si sono creati gruppi che mantengono la loro comunicazione attraverso community create in chat private.

Per non arrivare all’estremo di questo tipo di patologie è necessario il riconoscimento da parte dei genitori, parenti o amici degli allarmi e avvisare subito un medico o comunque rivolgersi ad un centro specifico; i segnali fondamentali sono:

Indossare indumenti larghi;

Tendenza a mangiare da soli;

Iperattività fisica

È necessario anche sapere che vi sono vari tipo di disturbi alimentari: Tra i più consistiti vi è anoressia e bulimia, inoltre ortoressia (l’esagerata attenzione per la quantità di cibo), restringere nella quantità di calorie per poter bere alcol, bigoressia (la preoccupazione di non essere abbastanza muscolosi induce alla  dipendenza allo sport)

Testimonianza di una ragazza con disturbi alimentari:

Valentina Dallari è una Dj giovanissima che ha partecipato a uomini e donne un programma televisivo di canale 5. Valentina ha rilasciato un intervista alle Iene nel quale racconta come e nato il problema e come ha lottato per uscirne. Il disturbo nasce degli insulti ricevuti, uno di quelli peggiori è quello di essere definita “Grassa”, essendo lei un personaggio pubblico gli insulti si moltiplicavano; vedendo alcune immagini di ragazze magrissime e perfette la portò a questo problema.

https://www.youtube.com/watch?v=4lXffiK3t80

(la testimonianza di della Dj)

CYBERCONDRIA

La cybercondria consiste in una sorta di ansia assoluta per la propria salute e nell’effettuare continue ricerche su internet per trovare le varie patologie. Per migliorare questo disturbo è necessario effettuare una psicoterapia cognitivo comportamentale.

In Gran Bretagna si assiste ad un fenomeno preoccupante, nel web si trova un gran numero di notizie che costituiscono per queste persone un elevato stato di ansia e paura, in uno studio effettuato si è rielevato che il 20% delle visite vengono effettuati da pazienti ipocondriaci. A causa Peter Tyrer e i suoi colleghi in uno studio in cui 444 persone sono state sottoposte ad una sessione di psicoterapia CBT, dopo diversi mesi erano meno ansiosi e avevano meno timore. I sintomi che presenta questa malattia mal di testa e dolori al torace, persino la rassicurazione del medico non riesce a controllare il paziente, per la santità costituisce un scarico di sperse inutile. L’organizzazione mondiale della sanità ha riscontrato che questa patologia non colpisce solo i ricchi ma anche le persone i poveri, che si recano dal medico per avere una diagnosi sul proprio stato di salute e non danno peso al fattore psicologico; questa malattia colpisce anche chi a particolari malattie fisiche che pongono una restrizione delle attività che creano ulteriore caos alla loro vita

 FONTE: GIORNALE “LA REPUBBLICA”

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